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FUNZIONI EDUCATIVE

Per il raggiungimento degli obiettivi, gli educatori assumono specifiche funzioni, sia sotto il profilo educativo che, in parte, anche a livello di supporto formativo.

ACCOGLIENZA
Accogliere vuol dire anche favorire la creazione di relazioni stabili e di fiducia, nutrire un attivo inte-resse per le preoccupazioni e le emozioni delle minori, essere attenti agli indizi emozionali, attraverso l’ascolto attivo e mostrare sensibilità e comprensione delle prospettive altrui.

LA SCUOLA
E’ il luogo deputato all’istruzione, la Comunità può essere invece il luogo deputato al sostegno, all’accompagnamento, alla motivazione, allo stimolo, alla curiosità verso l’apprendimento e l’istruzione. In tal senso, sostenere e incentivare il processo di apprendimento, fermo restando il prioritario ruolo della scuola e delle altre agenzie formative.

SUPPORTO ALLA GENITORIALITÀ
Attraverso interventi mirati e costanti si propone un supporto alla genitorialità per garantire coerenza e organicità all’azione educativa. Il ruolo dell’educatore, a differenza di altre figure professionali più connotate, può essere agevolato nell’instaurare un rapporto di fiducia con il genitore. Ciò presuppone un atteggiamento improntato all’ascolto, non giudicante, propositivo e disponibile a sostenere.

LA PRESA IN CARICO TERAPEUTICA

Per favorire la risoluzione dell’evento traumatico dei minore e del sistema familiare é fondamentale una presa in carico integrata, educativa e terapeutica, di tutti i sistemi relazionali, per prevenire e/o contra-stare eventuali comportamenti a rischio.

L’azione terapeutica si colloca all’interno di una cornice teorica riconducibile alle teorie sopracitate e nello specifico al concetto dell’intelligenza emotiva. Attraverso l’ascolto empatico è possibile che il minore esprima la verità soggettiva di cui è portatore, sviluppando la propria autoconsapevolezza e favorendo in questo modo l’integrazione sia degli aspetti inter che intrarelazionali, coinvolgendo anche la famiglia con particolare attenzione alla storia trigenerazionale.


LA PRESA IN CARICO INTEGRATA FACILITA:

  • La raccolta di informazioni utili al percorso delle minori in comunità.
  • La co-costruzione con la famiglia del progetto educativo in un’ottica di possibile rientro, condividen-do modi e tempi.
  • La valorizzare delle risorse della famiglia, anche al fine di salvaguardare una visione positiva da parte della minore, ad integrazione del proprio senso di identità.
  • La promozione di una continuità di relazione con la propria famiglia prima, durante e dopo il percorso in comunità.


Sulla base dei bisogni emergenti è possibile individuare momenti comuni di lavoro con:

LA FAMIGLIA

Il supporto psicologico offerto per le famiglie è inteso come potenziamento delle competenze genitoriali. Risulta essere infatti:

  • Uno spazio di ascolto e sostegno rispetto al vissuto dell’allontanamento della minore.
  • Un’occasione per rinforzare un coinvolgimento consapevole e/o responsabile della famiglia attraverso una rilettura del senso della presa di decisione dei servizi.
  • Una possibilità di valorizzare le risorse genitoriali.


In questo senso, il lavoro svolto con le famiglie va sviluppato sia nell’ambito della prevenzione, allo scopo di evitare l’escalation di problemi e di effetti dannosi per lo sviluppo e il benessere dei figli, sia nell’ambito del sostegno, per il miglioramento delle competenze parentali.

La psicoterapia familiare si pone l’obiettivo di favorire la consapevolezza rispetto a ciò che crea la cri-ticità, e la co-costruzione di strumenti per affrontare tale disagio e quindi favorire il benessere nelle relazioni e l’equilibrio familiare.